SALVIAMO
LA SCUOLA PUBBLICA
LEGGE 169 - COSA CAMBIA NELLA SCUOLA.
La restaurazione del maestro unico, la riduzione dell’orario a 24 ore settimanali, la valutazione, i voti in decimi e il voto in condotta.
LE CLASSI VENGONO ASSEGNATE AD UN UNICO INSEGNANTE (Art.4)
UNICO=SOLO Ogni insegnante sarà solo di fronte alla classe, alla didattica, alle problematiche dei bambini, senza possibilità di confronto anche per i genitori.
FINE DELLE COMPRESENZE: con un unico docente e senza le ore di compresenza non sarà più possibile organizzare attività a piccoli gruppi, di potenziamento, di recupero, di integrazione.
ATTIVITA’ LABORATORIALI IMPOSSIBILI: con un unico docente e senza le ore di compresenza non sarà più possibile organizzare attività di laboratorio con metà classe, come per l’ informatica o per le attività scientifiche o espressive.
ATTIVITA’ ESTERNE, ADDIO: per ovvi motivi di sicurezza, in base alla normativa vigente, la classe intera, non potrà più uscire da scuola: Addio alle visite ai musei, alle rassegne teatrali, alle manifestazioni sportive, alle esperienze didattiche sul territorio…
INSEGNANTI DI SOSTEGNO, ADDIO: l’introduzione dell’insegnante unico e l’aumento degli alunni per classe, mette a rischio lì’integrazione degli alunni diversamente abili e/o in difficoltà di apprendimento.
Le famiglie verranno lasciate più sole e sarà leso il diritto allo studio di ogni bambino.
CLASSI PONTE: dette classi di inserimento, meglio sarebbe chiamarle le nuove classi differenziali ( o apartheid ) per gli alunni stranieri. L’integrazione non si realizza attraverso la separazione, la lingua si impara in un contesto reale e motivante e la scuola può solo essere arricchita dalla presenza di alunni di altre nazionalità.
SCUOLA DELL’INFANZIA. Anche se non ci sono dati espliciti, si legge che l’aumento degli alunni per classe riguarderà anche le scuole dell’infanzia, e che i risparmi così ottenuti saranno reinvestiti per la generalizzazione del servizio.
In altri termini vuol dire che ci saranno più sezioni ma con meno insegnanti e con meno tempo scuola.
L’ORARIO DI FUNZIONAMENTO VIENE RIDOTTO A 24 ORE SETTIMANALI(Art.4)
Non solo il docente sarà unico, ma dovrà insegnare tutte le materie in minor tempo: 4 ore al giorno per 6 giorni la settimana, oppure meno di 5 ore al giorno per 5 giorni la settimana. Ogni alunno subirà una riduzione dell’istruzione di 132 ore all’anno. In 5 anni tale riduzione sarà di 660 ore. E il pomeriggio? Presumibilmente un dopo scuola a pagamento gestito da soggetti non bene identificati. NON C’E’ NIENTE DI CHIARO.
TEMPO PIENO E MENSA secondo la ministra Gelmini “riusciremo a migliorare il servizio estendendolo a più classi” non è vero, l’introduzione del maestro unico abolisce, di fatto, il tempo pieno. Chi starà con i bambini durante la mensa? La ministra pensa certamente al vecchio doposcuola; se il servizio sarà a pagamento, chi dovrà pagarlo?
NELLA PAGELLA RITORNA IL VOTO IN CONDOTTA (Art.2)
Il voto in condotta non funzionerà (non ha mai funzionato) come spauracchio per ridurre i fenomeni di bullismo e tutti i comportamenti socialmente indesiderati. Infatti chi sarà bocciato/a a causa di un basso voto in condotta vivrà una situazione di esclusione determinata dall’abbandono forzato della classe o della scuola.
I GIUDIZI VENGONO SOSTITUITI DA VOTI ESPRESSI IN NUMERI (1-10) (Art.3)
L’adozione dei giudizi corrisponde ad un’ idea di scuola che va oltre la misurazione e si pone il problema di superare gli ostacoli che il processo di apprendimento può incontrare. Il numero, invece, è un fatto compiuto. Un fatto compiuto che vuole quantificare e non valutare in modo articolato.
SCUOLE MEDIE: VIENE ELIMINATA DALLA PAGELLA LA VALUTAZIONE SUL LIVELLO GLOBALE DI MATURAZIONE DI ALUNNI ED ALUNNE, CHE VENIVA ESPRESSA IN FORMA DISCORSIVA (Art. 3)
UN SOLO VOTO SOTTO IL 6 COMPORTA LA BOCCIATURA (ART. 3)
Bocciare sarà più facile, perché per farlo basterà una sola insufficienza e perché il D.L. 137 cancella l’obbligo di un parere unanime di tutti i docenti. Sarà una scuola che si arrende di fronte all’insuccesso scolastico, che abbandona chi è in difficoltà.
NON E’ QUESTA LA SCUOLA CHE MERITANO I NOSTRI BAMBINI E LE NOSTRE BAMBINE. MOBILITIAMOCI PER FERMARE QUESTA FOLLE MARCIA INDIETRO DELLA SCUOLA ITALIANA!
l'art. 64 della legge 133/08.
Tale articolo pianifica la cancellazione di 130.000 posti di lavoro nella scuola nei prossimi 3 anni, fra docenti e personale ATA secondo le seguenti quantità: 87.000 docenti in meno da ottenere tramite un intervento sugli ordinamenti, sulla didattica e sull'organizzazione delle scuole, 44.500 ATA in meno, corrispondente ad un taglio del 17% dell'attuale organico.
Non si preoccupa di falsare i dati che il Ministero stesso offre circa, per esempio, la spesa generale dello Stato per l'istruzione, e continua a ripetere che la spesa è fuori controllo e che si spende il 97% in stipendi, come a suggerire che una massa di insegnanti nullafacenti sta sottraendo i soldi al funzionamento della scuola, oppure usa i dati OCSE per dire che il numero dei docenti in Italia è nettamente superiore alla media europea, e dunque il taglio si legittima perché tutto ciò che è in più è spreco.
Ma i dati vanno letti correttamente, lo abbiamo fatto e ne abbiamo ricavato che la spesa per l'istruzione cala sistematicamente dagli anni '90, che per lo stipendio dei docenti si spende il 78% della spesa totale e in quanto ai dati OCSE, a partire dal fatto che sono difficilmente comparabili sistemi diversi, va tenuto conto che negli altri paesi europei non è lo stato che paga gli insegnanti di sostegno, non ci sono i docenti di religione cattolica e spesso il personale ATA è pagato dalle comunità locali, così come alcune figure di insegnanti.
COMITATO SALVIAMO LA SCUOLA PUBBLICA – EMPOLI -
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